A PONZANO VENETO CI SI INTERROGA SUL FUTURO DELLA DINASTIA, QUALE SARA’ IL DESTINO DI UNITED COLORS OF BENETTON? IL GRUPPO PORTA IL NOME DI FAMIGLIA ED E’ GUIDATO DA LUCIANO BENETTON, MA E’ IN PERDITA (CIRCA 200 MILIONI NELLO SCORSO ESERCIZIO) E NON SARA’ AFFATTO SCONTATO TROVARE LA QUADRA
Quando pensiamo alla famiglia Benetton il più delle volte ci riferiamo all’epopea dei quattro capostipiti Luciano, Gilberto, Giuliana e Carlo Benetton che hanno conquistato il mondo con gli iconici capi di abbigliamento colorati, tutti sappiamo, però, che oggi, quella che con gli anni è divenuta una delle dinastie più ricche e potenti d’Italia, è cambiata radicalmente sia per quanto riguarda i nomi dei protagonisti che per gli interessi che negli anni si sono diversificati rispetto agli albori degli anni settanta.
In seno alla grande famiglia Benetton c’è stato un grande ricambio generazionale, fisiologico se ragioniamo sul fatto che dalla fondazione del Gruppo è trascorso ormai più di mezzo secolo, ma soprattutto strutturale dal momento che da famiglia in senso stretto oggi è più corretto pensare ai Benetton come Corporation globale i cui interessi spaziano dall’abbigliamento, alle autostrade, agli autogrill, agli aeroporti, alle telecomunicazioni, al mercato immobiliare e a molto altro.
Con tanti galli nello stesso pollaio, è diventato sempre più difficile trovare una rotta comune che possa garantire il raggiungimento di tutti gli obbiettivi comuni e individuali dei vari rami della dinastia Benetton. Dai quattro famosi capostipiti del 1965, l’anno di fondazione di United Colors of Benetton, si era passati ai quattordici membri della seconda generazione, mentre oggi i Benetton che contano, quelli della terza generazione, sono ben 41, ognuno con propri interessi ed ambizioni personali, che, a volte, arrivano perfino a cozzare tra di loro.
La pandemia di Covid 19 ha complicato tutti i piani, ogni settore in cui i Benetton investono sta risentendo della crisi causata dal lockdown e attualmente non c’è attività che si possa considerare al sicuro dalla recessione. Questo, ovviamente, aumenta il livello di difficoltà dei condottieri designati che dovrebbero condurre il transatlantico Benetton in acque sicure, roba da togliere il sonno a tutti i membri della famiglia.
I nodi da sciogliere sono complessi, prima di tutto c’è da trovare la nuova guida per la Holding Edizione, fino ad oggi considerata la cassaforte della famiglia Benetton. Non sarà semplice mettere d’accordo i quattro rami principali della famiglia e tutti i membri influenti che hanno il desiderio di perseguire i propri obbiettivi, come Alessandro figlio di Luciano Benetton , ad esempio, che da anni scalpita per rendersi indipendente, ed altri membri della famiglia che più o meno apertamente hanno fatto capire di non avere interesse in United Colors of Benetton.
I maglioni colorati dei Benetton sono in pericolo? Sicuramente il settore della produzione e del commercio di abbigliamento è divenuto meno trainante degli altri e il rischio che possa finire tra “le cose di cui occuparsi più tardi” o addirittura venire aggregato o addirittura ceduto è reale. L’articolo del Corriere della Sera Economia che proponiamo oggi ai lettori del Blog dell’Unione dei Commercianti Bistrattati U.C.B. Family cita proprio questa eventualità che ormai non è più remota.
Consigliamo a tutti i lettori interessati di leggere con attenzione e “tra le righe” questo approfondito articolo pubblicato dalla redazione Economica del Corriere della Sera che come sempre potrete trovare nella versione originale cliccando sul link Fonte posto a pie’ pagina.