“REGALO DI NATALE AI BENETTON” – IL QUOTIDIANO PANORAMA HA DEDICATO AI BENETTON UNA COPERTINA E UN ARTICOLONE MOLTO POLEMICO, DI BEN CINQUE PAGINE SULLA TRATTATIVA CON IL GOVERNO PER USCIRE DALLE AUTOSTRADE. IL TEMPO CHE PASSA NON AFFIEVOLISCE LE POLEMICHE, ANZI ORMAI NON SI PARLA D’ALTRO
Chi fosse avvezzo alle rassegne stampa sui principali fatti italiani, avrà sicuramente notato che in questi ultimi due anni sono sempre più numerosi gli articoli e gli approfondimenti su notizie che riguardano il Gruppo Benetton, ma allo stesso tempo non avrà potuto fare a meno di notare che sono sempre più rari i riferimenti ai problemi del settore abbigliamento della holding, ormai passato in secondo piano rispetto alla difficile trattativa con lo Stato sulla revoca delle concessioni autostradali. Una tendenza per certi aspetti “scontata” dopo il tragico crollo del Ponte Morandi di Genova che ha causato la morte di ben 43 persone, ma che preoccupa quanti abbiano interesse nel commercio di abbigliamento United Colors of Benetton che si chiedono se i Benetton avranno ormai perso interesse per quello che una volta era il core business di famiglia e se avranno tempo e mezzi per risolvere le molte questioni ancora aperte con i retailers.
Per esempio, scorrendo le notizie di questa settimana sulla Holding trevigiana è impossibile non imbattersi nella copertina del settimanale Panorama e nell’articolo di ben cinque pagine “REGALO DI NATALE AI BENETTON” dedicati ancora una volta alle polemiche politiche sull’intricata vicenda autostrade che, come sempre, riportiamo sul Blog dell’Unione dei Commercianti Bistratti UCB Family e che i lettori potranno leggere nella versione originale cliccando sul link “Fonte a pie’ pagina.
L’incipit dell’articolo è caustico ed entra subito nel merito della questione, secondo il giornalista Sergio Bonazzi, lo Stato, o meglio “L’Autorità di regolazione dei Trasporti” è troppo morbido nella trattativa con Luciano Benetton e i ben 20 miliardi in ballo per costringerli a vendere ASPI sarebbero in realtà un ricchissimo regalo di Natale sfacciatamente sproporzionato rispetto alle difficoltà che in questo periodo vivono numerosissimi imprenditori italiani.
“NON CURI LA MANUTENZIONE DI UNO DEI PONTI PIU’ FAMOSI D’ITALIA, SOTTO IL QUALE MUOIONO 43 PERSONE, E DOPO DUE ANNI E MEZZO LO STATO DI PAGA A PESO D’ORO PER USCIRE DA AUTOSTRADE. IL TUTTO IN UN PAESE DOVE SE DALL’OPERA DI UN PICCOLO IMPRENDITORE FOSSERO CADUTI CALCINACCI IN TESTA A QUALCUNO, SAREBBERO SCATTATI IMMEDIATAMENTE SEQUESTRI E MANETTE”
Re delle Autostrade, altro che Re dei maglioni. In effetti l’affare è gigantesco, l’articolo in questione ci informa che i Benetton, attraverso le proprie società gestiscono ben 2856,4 km di rete autostradale dalla Milano – Napoli alla Caserta – Salerno, numeri che da soli possono rendere l’idea di quanto sia imponente il giro di affari intorno a questa gestione, rispetto al settore del tessile che fino a venti anni fa catalizzava gli interessi della Holding di Ponzano Veneto, ma che oggi risulta un po’appannato.
Continuare a tenere alta l’attenzione per evitare di finire nel dimenticatoio. Senza entrare troppo nel merito della polemica politica ed economica che solleva il giornalista di Panorama, non essendo la politica e il settore autostradale competenza del nostro blog, ma leggendo interamente l’articolo possiamo comunque ipotizzare che le cifre in ballo siano altissime (si parla di decine di miliardi di euro) e che i tempi di risoluzione della difficile trattativa saranno lunghi e difficili. In questo senso ci sentiamo di condividere le preoccupazione dei tanti imprenditori e commercianti di abbigliamento legati al Gruppo Benetton che si chiedono se queste vicende possano condizionare risorse e impegno da parte della casa madre nella risoluzione dei numerosi problemi legati al commercio di abbigliamento, non ultimo il problema dei contratti di franchising che abbiamo trattato negli ultimi post del blog. Argomenti (e soprattutto cifre) che sicuramente fanno meno presa nell’opinione pubblica, ma che vi possiamo assicurare, condizionano allo stesso modo la vita di tante persone e che pesano sull’economia reale del Paese molto più di quanto la gente pensi.