BENETTON CHIEDE AI PROPRI DIPENDENTI DI LAVORARE MENO E GUADAGNARE ANCORA MENO, INOLTRE INCENTIVA I LAVORATORI PIU’ ANZIANI A LICENZIARSI PER FAR FRONTE AI MINORI INTROITI.
Brutte notizie da Castrette di Villorba e da Ponzano Veneto quartier generale del Gruppo Benetton. La dirigenza della Holding, non risparmiata dalla crisi del comparto tessile, cerca di correre ai ripari e lo fa nel solito modo cioè diminuendo gli stipendi dei propri dipendenti. Una pratica dolorosa che scarica le responsabilità dei minori incassi sull’anello debole della catena che inevitabilmente guadagnerà meno.
Una “ridondanza di 170 unità “ Dove il termine “Unità ” sta a significare “esseri umani, uomini, donne, madri e padri di famiglia che lavorano per l’azienda” improvvisamente ritenuti “una ridondanza” ossia un peso per le casse del Gruppo Benetton di cui alleggerirsi. Anche se da Ponzano Veneto assicurano che non ci sarà alcun licenziamento forzato.
Meno ore di lavoro , ma stipendi più bassi fino al 31 Dicembre, in alternativa incentivi per licenziarsi. E’ questa, in sintesi, l’accordo raggiunto tra i manager di Benetton Group e i sindacati per far fronte alla necessità di ridurre il monte stipendi. Un cosiddetto Contratto di solidarietà che dovrebbe evitare i licenziamenti. In sostanza 8 ore di lavoro settimanali in meno (il 20%) per tutti i 907 lavoratori impiegati nelle sedi di Castrette di Villorba e Ponzano Veneto.
I dipendenti Benetton vicini alla pensione incentivati a licenziarsi. I lavoratori vicini all’età di pensionamento potranno evitare la riduzione delle ore di lavoro e di stipendio, come? Ovviamente accettando gli incentivi al licenziamento. Questo secondo la dirigenza di Ponzano Veneto e dei sindacati che hanno concluso l’accordo dovrebbe favorire il ricambio generazionale essendo “un’ opportunità di crescita interna per le risorse più giovani e favorire l’ingresso di nuovi talenti”.
Il “momento di affanno” di United Colors of Benetton quando finirà ? Parafrasando l’articolo del giornale on line Nord Est Economia che citiamo come fonte di questo post, questo cosiddetto “momento di affanno” appare lunghissimo, dura infatti da diversi anni e a nulla sembrano serviti i numerosi avvicendamenti di manager registrati a Villa Minelli nell’ ultimo decennio, prima che la famiglia decidesse di riprendere in mano il timone. Più che “momento di affanno” si potrebbe parlare di un’eternità .
La Pandemia e i russi sono i colpevoli della crisi di United Colors of Benetton? Possiamo affermare con certezza che i problemi del mondo Benetton sono spesso precedenti a queste due congiunture negative e i protagonisti della sezione “stories” del nostro Blog dell’Unione dei Commercianti Bistrattai U.C.B. Family ne sanno qualcosa. Tuttavia è innegabile che due anni di Pandemia di Covid 19 e di relative restrizioni sommate ai disagi di una guerra in corso in cui è coinvolta la Russia, nazione in cui Benetton ha una presenza commerciale consolidata, hanno causato ulteriori danni all’azienda.
Riuscirà Benetton a risalire la china? I lavoratori di Castrette di Villorba e di Ponzano Veneto torneranno a guadagnare come prima? Si spera, ma non è dato saperlo. Molto dipenderà dalle capacità della nuova dirigenza e dai programmi della famiglia Benetton che dopo aver diversificato i propri interessi lasciando un po’ indietro United Colors of Benetton dovrebbe tornare a considerare il tessile come una priorità . Nel frattempo, fino al 31 dicembre, i lavoratori saranno costretti a pazientare.
Consigliamo ai lettori interessati all’argomento di consultare l’articolo originale pubblicato da magazine Nord Est Economia leggibile attraverso il link cliccabile Fonte qui sotto a pie’ pagina.