“DEVE SAPERE CHE QUANDO SI TOGLIE LA TERRA AI POPOLI NATIVI LI SI CONDANNA A MORTE […] CONTINUERANNO A RECLAMARE I PROPRI DIRITTI PERCHE’ SONO I LEGITTIMI PRORIETARI, SEBBENE NON SIANO IN POSSESSO DEI DOCUMENTI NECESSARI, PER UN SISTEMA INGIUSTO CHE LI AFFIDA A COLORO CHE HANNO DENARO”
Torniamo sulla tristemente nota disputa tra indiani Mapuche e Benetton Group sullo sfruttamento di vasti appezzamenti di terra nella Patagonia Argentina, circa 900 mila ettari, acquistati dalla famiglia Benetton nel 1991 per 50 milioni di dollari, ma abitate da secoli dalla popolazione indio a cui viene ormai negata la possibilità di approvvigionarsi di acqua destinata soltanto all’allevamento dei bovini, attività su cui i Benetton hanno investito molto denaro. Abbiamo già trattato sul nostro blog l’argomento che abbiamo particolarmente a cuore, ricordando la tenacia del popolo Mapuche e la lotta incruenta del popolo “originario” contro gli invasori italiani, i tentativi di riconquista dei propri territori, le proteste e la morte del giovane attivista Santiago Maldonado su cui deve ancora essere fatta chiarezza.
“Lei ha comprato 900 mila ettari di terra in Patagonia per accrescere la sua ricchezza e potere e si muove con la stessa mentalità dei conquistatori; non ha bisogno di armi per raggiungere i suoi obiettivi ma uccide, con la stessa forma, usando il denaro. Vorrei ricordarle che non sempre ciò che è legale è giusto, e non sempre quello che è giusto è legale. Vorrei dirle che Lei ha tolto, con la complicità di un giudice ingiusto, 385 ettari di terra, con la armi del denaro, a un’umile famiglia Mapuche con una dignità , un cuore, una vita; loro sono Atilio Curianco e Rosa Nahuelquir proprietari legittimi da sempre, per nascita e per diritto dei loro padri. Vorrei farle una domanda, signor Benetton: Chi ha comprato la terra a Dio?“
Oggi proponiamo ai lettori del Blog dell’Unione dei Commercianti Bistrattati UCB Family una lettera, durissima, scritta dal Premio Nobel per la pace Adolfo Perez Esquivel indirizzata ai Benetton in cui ancora una volta si mette in evidenza la contraddittoria condotta della potente famiglia Trevigiana che se da un lato tenta di interpretare la “faccia buona del Capitalismo” infarcendo la propria comunicazione di concetti positivi rivolti soprattutto ai bambini, dall’altro non si fa scrupoli ad appropriarsi e sfruttare territori vitali per le popolazioni indigene come i Mapuche che da sempre vivono dei frutti che la natura offre loro.
Adolfo Perez Esquivel è un insegnante, attivista e pacifista argentino, noto per la resistenza contro il regime militare del generale Jorge Videla che governò l’Argentina tra 1976 e il 1981, battaglie ideologiche che che gli costarono il carcere in quanto oppositore politico del dittatore e gli valsero il Premio Nobel per la Pace nel 1980 per il proprio impegno in favore della difesa dei diritti umani. Per tutta la vita Esquivel ha sempre continuato a lottare al fianco degli oppressi dal sistema capitalistico ed ancora oggi, a quasi 90 anni, continua, questa volta scrivendo questa in difesa del popolo Mapuche indirizzata ai colonizzatori Benetton questa dura lettera, pubblicata dal sito antenne di pace. org, che come sempre riportiamo in versione originale scaricabile dal link FONTE a pie’ pagina.