Non c’è pace per Benetton Group, il Manager Iacopo Martini ha già presentato le dimissioni da Chief Financial Officer del Gruppo. Martini era stato designato a febbraio, dai vertici di Edizione, per sostituire il manager uscente Ugo Giorgelli coinvolto nel maxi ammanco di 230 milioni relativo alla chiusura del bilancio 2023. Insomma a quanto pare all’interno di Edizione non si riesce a trovare la quadra nella costruzione dell’organigramma chiamato a guidare il nuovo corso di Benetton Group dopo la grave crisi aziendale di del tristemente famoso 25 maggio, che aveva portato alle dimissioni del Patron Luciano Benetton.
Claudio Sforza, succeduto a Massimo Renon nel ruolo di CEO di Edizione ed Enrico Laghi Amministratore Delegato, secondo le informazioni pubblicate da Milano Finanza e Affari Italiani, avrebbero già individuato in Cristina Girelli il profilo ideale per sostituire l’ex Cfo Martini. La Girelli vanta un ampio background in ambito finanziario e amministrativo. Ha ricoperto il ruolo di investor relations in Parmalat dal 2004 al 2007, per poi passare ad Alitalia e all’Ilva. Durante gli anni di lavoro in Ilva, la Girelli ha già collaborato con Claudio Sforza, questo particolare farebbe pensare che l’avvicendamento con Martini sarebbe stato programmato da tempo.
Il braccio di ferro con i sindacati
Dal 2 settembre la Girelli sarà chiamata a confrontarsi con i sindacati nella difficile trattativa sulla gestione della rete di vendita indiretta, dei negozi in Franchising. Come già anticipato da Sforza, potrebbero essere necessari dei sacrifici e probabilmente anche alcune chiusure dei negozi meno redditizi.
Inviate le lettere anche ai grandi distributori per le chiusure ordinate dei negozi
Da fine giugno sono state già spedite le famose lettere, indirizzate ai rivenditori, compresi i nomi storici titolari di più punti vendita, alcuni di quali anche prossimi al patron Luciano Benetton, con le istruzioni da Ponzano Veneto per la chiusura ordinata dei negozi meno produttivi. Certamente una situazione spiacevole che si protrae da tempo e non accenna a migliorare, nonostante anni di cambiamenti societari e promesse di miglioramenti da parte della società . Altre chiusure di negozi Benetton nell’aria, ancora una volta a pagare saranno i commercianti che sul terreno vendono il marchio Benetton.