Con il post di oggi ci riagganciamo alla nota vicenda emersa qualche giorno fa, sulle annunciate perdite Benetton nel 2023.
Abbiamo letto l’articolo pubblicato su open online, che analizza con senso critico gli eventi, ma va ben oltre.
Cariche che non esistono, numeri ballerini, ennesimo benservito via stampa, tutto quello che non torna nella versione offerta da Luciano Benetton. Questo è quanto si legge.
Il dubbio nasce proprio sui numeri, secondo il citato articolo, la famigerata perdita di 100 milioni, che poi sembra essere passata a 230 milioni, riguarderebbe anche una svalutazione di magazzino pari a 150 milioni.
Prendendo per valido l’assunto che nel bilancio 2023 verrà appostata una svalutazione delle rimanenze di magazzino pari a 150 milioni, il problema sollevato ora potrebbe avere radici più lontane.
Dal bilancio dell’esercizio 2022 della Benetton Group, regolarmente pubblicato presso il registro imprese e da tutti consultabile, emergerebbero i seguenti valori:
-RIMANENZE PRODOTTI FINITI E MERCI ANNO 2022 € 138.092.627,00
Ora, se pensiamo che 2023, potrebbero essere appostate svalutazioni per 150 milioni su rimanenze che ad inizio esercizio erano addirittura inferiori alla potenziale svalutazione, è facile immaginare una situazione economica dell’azienda disastrosa.
E poi… come è possibile scoprire solo ora di numeri che già erano pubblicati sui propri bilanci, visto che già nel bilancio 2022 la variazione delle rimanenze finali erano state già incrementate rispetto all’anno precedente di € 40.023.950,00.
Il quadro generale ci sta ad indicare che probabilmente molta merce ordinata non sia mai stata spedita ai negozi, con conseguente aumento spropositato delle rimanenze di magazzino.
Con ciò possiamo immaginare che molti clienti sofferenti, non abbiamo ricevuto le merci di stagione. Questo elemento si sposa fedelmente con tutti i nostri post di chiusura negozi, che i nostri utenti hanno potuto leggere proprio nel 2023.
In sostanza, la Benetton crediamo abbia preferito non spedire merci a clienti in sofferenza per poi svalutarle nel bilancio perché ferme in magazzino.
Da anni i commercianti UCB contestano e criticano le scelte strategiche di Benetton, che ancora una volta, ha preferito appostare perdite per svalutazioni di magazzino, che generare potenziali perdite per crediti verso clienti. In entrambe i casi, si tratterebbe comunque di perdite, con la differenza che nella seconda scelta, avrebbero potuto creare i presupposti di continuazione di attività commerciali e forse la possibilità di tenere qualche negozio in più aperto.
Detto ciò attendiamo il piano pluriennale di ristrutturazione economico finanziario, che non fa presagire nulla di buono, meno negozi, meno ordini, meno fatturato, meno impiego anche a Treviso.
FONTE: open.online
Il quadro generale ci sta ad indicare che probabilmente molta merce ordinata non sia mai stata spedita ai negozi, con conseguente aumento sfavorevole delle rimanenze di magazzino.
PROBABILMENTE ??’ è COSI ………………