Alessandro Benetton si presenta sui social: cambierò Edizione

DA PONZANO VENETO L’ANNUNCIO URBI ET ORBI TRAMITE SOCIAL, ALESSANDRO BENETTON FRESCO DI NOMINA A PRESIDENTE DELLA HOLDING EDIZIONE, AFFIDA AD UN VIDEO LE SUE PRIME DICHIARAZIONI UFFICIALI: “STO PER AFFRONTARE LA SFIDA PIU’ DIFFICILE DELLA MIA VITA”

Camicia chiara, capelli lunghi, primo piano stretto nell’inquadratura tipica dello schermo di un smatphone, così Alessandro Benetton si presenta per la prima volta nelle vesti di nuovo presidente della Holding Edizione, in un video che sicuramente rompe gli schemi ingessati ed istituzionali del mondo della grande imprenditoria italiana. Ripreso un ambiente domestico, il rampollo di casa Benetton si sforza (e riesce anche abbastanza bene) ad apparire come un “giovane” (anche se in effetti ha 57 anni) che ha deciso di prendere in mano gli affari di famiglia e riparare ad errori commessi dalla vecchie generazioni.

Il video in questione, che sta girando su tutte le principali piattaforme social del mondo potrebbe essere definito come un manifesto programmatico di quelle che saranno nel prossimo futuro le intenzioni e, si spera, le azioni del nuovo corso di Edizione. Abbiamo deciso di analizzarlo sul nostro blog dell’Unione dei Commercianti Bistrattati U.C.B. Family e come sempre, al termine di questo post, forniremo la fonte da consultare per chi fosse interessato ad approfondire ulteriormente la questione della nomina di Alessandro Benetton a presidente di Edizione.

“Potreste chiedermi tu dove eri prima di oggi? La risposta è che Il mio lavoro è un altro io mi occupo da 30 anni di 21 invest. Quelli di voi che mi seguono da più tempo, sanno quanto fossi contrario ad alcune cose rispetto al business di famiglia. Tanto da dare le dimissioni da presidente della Benetton dopo un breve periodo di carica”. Perché ha accettato la nomina? “So bene – continua il manager – “che in questo periodo a tanti il cognome Benetton non piace. Sono stati fatti degli errori ed alcuni molto gravi, e non sto parlando solo del Ponte Morandi, quella è una tragica conseguenza che peserà per sempre. Ma gli errori sono stati prima, quando si è scelto di dare troppe deleghe alle persone sbagliate. Per questo siamo qui oggi a parlare della mia carica di presidente, perché ho visto oggi che c’è una occasione di discontinuità, per reinterpretare l’approccio industriale che ci ha caratterizzato come famiglia nel tempo. Quando mi è stata presentata l’occasione di potere avere un peso reale nelle decisioni del gruppo ho scelto di coglierla”

Chi sono le persone “sbagliate” a cui sono state affidate troppe responsabilità a cui fa riferimento Alessandro Benetton ? Non è dato saperlo, ma è possibile immaginare a chi possa riferirsi, a dirigenti infedeli che risparmiavano troppo sulle procedure di messa in sicurezza delle Autostrade in concessione? Ai famelici manager che hanno cercato esclusivamente il profitto immediato estremizzando i rapporti con il mondo dei retailers e negozianti del Gruppo Benetton ? La risposta a questa domanda, forse, la darà il tempo, soltanto quando si conosceranno i nomi di quelle persone che dovranno interrompere i rapporti con il Gruppo, potremmo restringere il campo delle ipotesi.

Parola d’ordine Discontinuità con il recente passato. La poltrona di presidente affidata ad Alessandro Benetton e le recenti innovazioni nello statuto di Edizione, di cui abbiamo già trattato nel post precedente, sono finalizzate al rinnovamento e alla stabilità del gruppo, confermando la missione di Edizione quale holding pura di partecipazioni e la strategicità dei suoi investimenti nelle controllate Atlantia S.p.a., Autogrill S.p.a. e Benetton Group S.r.l., ma, al contempo, sono un tentativo di rimediare al passato recente non del tutto brillante della Dinasty Benetton e di riproporre l’immagine fresca e vincente dei primi anni 70 del secolo scorso, quando i quattro innovativi fondatori, Luciano, Gilberto, Giuliana e Carlo Benetton conquistavano il mercato della moda tessile grazie ad uno spirito imprenditoriale a volte spregiudicato, ma apparentemente ancorato ai principi dell’inclusione, della solidarietà e della sostenibilità.

Alle premesse seguiranno i fatti concreti? Sognare non costa nulla. “Da grandi poteri derivano grandi responsabilità“ non sarebbe stato necessario scomodare il supereroe Spiderman per esprimere questo importante concetto, sicuramente sarebbe bastato ascoltare un po’ di più tanti imprenditori, commercianti e negozianti della galassia Benetton che da tempo lanciavano segnali di allarme. Tuttavia un segnale di discontinuità rispetto alle politiche messe in campo dai Benetton negli ultimi anni è quello che si augurano anche i Commercianti Bistrattati, per cui apprezziamo le recenti dichiarazioni di Alessandro Benetton, ma attendiamo con ansia le prime mosse pratiche necessarie a mettere in moto la tanto agognata ripresa del marchio.

FONTE – Primaonline. it

 

 

 

2 commenti su “Alessandro Benetton si presenta sui social: cambierò Edizione”

  1. Volevo ringraziare la redazione per questo articolo.
    Mi ha fatto sorridere!
    Si, sapete perché? Perché fu proprio grazie ad Alessandro Benetton che cominciarono i nostri guai.
    Vogliamo parlare di Cantiere Italia? Bene, sicuramente chi come me segue questo interessantissimo blog, ha avuto modo di sentir parlare diverse volte del “cantiere Italia” nato circa nel 2012 prevedeva la sottoscrizione di confessioni di debito, una sottoscrizione di un piano di rientro con interessi del 4%,il rilascio di fidejussioni personali in favore della Benetton group srl da parte dei soci delle società che operavano a marchio Benetton
    Questo a garanzia del piano sottoscritto e al pagamento delle. Merci della stagione. Successiva in cambio della ricezione della merce di stagione. Per evitare un blocco totale siamo stati costretti. Dico siamo semplicemente perché grazie al nome si comprende che questo “piano” era rivolto a tutti gli ex imprenditori d’Italia e quindi il problema non era solo il mio come. Invece volevano. Farmi credere.
    In più fu proprio il sig. Re Luciano Benetton in una sua intervista, a dichiarare che dal suo “abbandono” c era stata una “gestione malavitosa”.
    Quindi, povero Alessandro, pozzo asciugarli la fronte visto questo compito così “pesante”?
    A me veramnete verrebbe voglia di fare ben altro e credo che sarei supportata da tutti gli ex commercianti ai quali ha rovinato la. Vita

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