BREVE INDAGINE A PUNTATE CONDOTTA SUL WEB ALLA RICERCA DELLE CAUSE CHE POSSONO PORTARE ALLA CHIUSURA DI UN NEGOZIO DI ABBIGLIAMENTO DEL GRUPPO BENETTON. ECCO I PROBLEMI PIU COMUNI E LE PRESUNTE COLPE DELL’AZIENDA MADRE.
Perché così tanti negozi di abbigliamento del gruppo Benetton stanno chiudendo? Sul Blog dell’Unione dei Commercianti Bistratti U.C.B. Family sempre più spesso vengono riportate notizie relative alla chiusura di negozi Benetton. Da Milano a Udine, da Roma a Giulianova, sembra che in tutta Italia la fitta rete dei negozi di abbigliamento concessionari del marchio Benetton stia perdendo pezzi. Sono sempre più numerosi gli imprenditori e commercianti e retailers costretti ad alzare bandiera bianca più o meno sempre per gli stessi motivi che tenteremo di analizzare in una serie di post.
L’intento principale di un blog come U.C.B. Family è quello di ospitare le testimonianze dirette degli imprenditori, che sono stati costretti a chiudere i propri negozi, la sezione “Stories†infatti è la categoria più importante del blog. E’ proprio analizzando le storie dei Commercianti Bistrattati dai Benetton che è possibile capire le problematiche più ricorrenti che i commercianti della rete di negozi a marchio Benetton hanno dovuto affrontare e che li hanno penalizzati.
“Il rapporto era il seguente, Benetton era l’unico fornitore e le scelte imprenditoriali venivano †consigliate†dalla rappresentanza. Il negozio doveva essere solo da una parte del corso, doveva avere una certa dimensione, il budget era strutturato sulla base del fatturato dell’anno precedente e a valore era il 60 % del fatturato. Gli arredamenti dovevano avere l’approvazione non solo della rappresentanza ma anche dell’ufficio marketing Benettonâ€
Ha scritto, ad esempio, Cristina Magallini ex imprenditrice che per trent’anni, dal 1984 al 2014, è stata titolare di due negozi di abbigliamento Benetton a Villafranca di Verona. Il suo problema principale nella gestione dei punti vendita è stato il rapporto di forze squilibrato con i manager del gruppo.
“I problemi iniziarono nel gennaio 2007 quando, nonostante la completa ristrutturazione di 3 negozi in centro città ci vedemmo costretti ad accettare 3 nuovi punti vendita in gestione in un centro commerciale di nuova apertura alle porte di Brindisi (cittadina che conta 90.000 abitanti), perché l’azienda aveva deciso in totale autonomia di prendere in affitto queste tre unità senza chiedere la nostra opinione; ma, come in futuro si rivelerà , il dogma “O li prendete voi, o saremo costretti a cercare qualcun altroâ€
Anche Cristiano ed Elisabetta di Brindisi, la cui vicenda dopo il fallimento dei propri negozi in Puglia ha assunto le sembianze di un vero e proprio incubo, nella propria storia hanno scritto di pressioni da parte dei manager del Gruppo Benetton nel prendere decisioni che non si sono rivelate felici e avrebbero contribuito alla propria rovina.
Le tensioni tra i commercianti e i manager del Gruppo di Ponzano Veneto sono sempre state un tema ricorrente nelle testimonianze dei “Commercianti Bistrattatiâ€Â indicato come causa della cessazione della propria attività di vendita in quasi tutte le vicende negative postate dai diretti interessati nelle colonne di questo blog (e non solo) tanto da attirare persino le attenzioni dell’Antitrust che dopo la segnalazione di un commerciante di Treviglio ( Miragreen) ha riconosciuto “l’abuso di dipendenza economicaâ€Â da parte di Benetton nei confronti dei retailers (Potete leggere qui la ricostruzione di La Repubblica che riporta le conclusione dell’Autorità Garante della Concorrenza)
Nessuno in questo blog intende addossare la colpa della chiusura di tanti negozi interamente ai manager della Benetton, tuttavia i commercianti direttamente interessati, hanno fornito anche questa chiave di lettura che nessuno può sottovalutare, almeno fino al giorno della decisione dell’Autorità Garante prevista entro fine dicembre 2021. [continua parte 2]
Bellissimo ma sopratutto molto interessante questo articolo.
Volevo solo correggere e dire che la denuncia all antitrust e stata fatta da molti ex commercianti oltre che al legale rappresentante della sopra citata azienda che era l unico ad avere un contratto in franchising mentre tutti noi non avevamo nemmeno quello.
Oltre al danno anche la beffa!
Confidiamo nell antitrust!
Speriamo per una volta sia fatta giustizia