I NEGOZI UNITED COLORS OF BENETTON DI GENOVA SONO STATI POSTI SOTTO SORVEGLIANZA DAI CARABINIERI E DALLA POLIZIA DOPO UNA SERIE DI MINACCE VIA SOCIAL NETWORK RITENUTE ATTENDIBILI DAGLI INQUIRENTI.
Secondo il Comitato per l’Ordine e la Sicurezza della Prefettura di Genova i negozi “United Colors of Benetton” del capoluogo ligure situati nelle centralissime via XX Settembre e via San Vincenzo e nel levante, a Nervi, in via Oberdan e quelli del Golfo del Tigullio, fra Rapallo e Sestri Levante, in questo momento correrebbero il pericolo di subire attentati, per questo attualmente sarebbero presidiati dalle Forze dell’Ordine che, oltre a dissuadere ipotetici malintenzionati, stanno indagando su una rete di “Antagonisti” che negli ultimi tempi avrebbero preso di mira le attività legate alla famiglia Benetton.
Le minacce esplicite contro i negozi Benetton di Genova, inviate in forma anonima, sui social network Facebook e Twitter, farebbero pensare ad una sorta di ritorsione o vendetta per l’episodio del tragico crollo del ponte Morandi che il 14 agosto del 2018 causò la morte di 43 persone innocenti che stavano percorrendo il famoso viadotto. Da quella triste data in poi, specialmente a causa dell’aspra diatriba legale tra lo Stato che ha revocato le concessioni autostradali e la famiglia Benetton restia ad ammettere le proprie responsabilità , la potente dinastia di Ponzano Veneto è entrata nel mirino dei cosiddetti movimenti Antagonisti i quali hanno iniziato una dura contestazione nei loro confronti, e purtroppo anche nei confronti di chi lavora con il marchio United Colors of Benetton (che nulla ha a che fare con le Autostrade) in tutta Italia, specialmente nella città di Genova.
“BENETTON INTRALLAZZI AFFARI E STRAGI, BASTA PROFITTI SULLE NOSTRE VITE” RECITA UNO STRISCIONE RIPORTATO DA ALCUNI MEDIA ON LINE. Da quel maledetto 14 agosto, data del tragico crollo del viadotto Morandi che ha causato le 43 vittime, la reputazione dei Benetton, che fino ad allora erano riusciti a crearsi, attraverso campagne di comunicazione in collaborazione con il fotografo Oliviero Toscani, l’immagine di “volto umano del capitalismo”, è definitivamente mutata in negativo rischiando di coinvolgere anche chi lavora con il marchio di abbigliamento.
COSA C’ENTRANO I COMMERCIANTI I RETAILERS E I LAVORATORI DEI NEGOZI DI ABBIGLIAMENTO LEGATI AL GRUPPO BENETTON CON IL CROLLO DEL VIADOTTO MORANDI DI GENOVA ? Nulla ovviamente, è chiarissimo a tutti che le intimidazioni e le minacce di attentati contro i negozi United Colors of Benetton da parte dei cosiddetti “antagonisti” sono fuori luogo sotto ogni punto di vista. Innanzitutto ogni forma di violenza è sempre da condannare senza se e senza ma, riteniamo inoltre che ogni singola azione di protesta contro i lavoratori sia assolutamente sbagliata. Tentare di danneggiare gli imprenditori del settore abbigliamento non ha nulla a che fare con l’ipotetica battaglia politica e sociale di questi gruppi di manifestanti, anche se, questi gesti eclatanti purtroppo fanno notizia e aiutano a finire sui giornali. Anzi, le minacce ai negozi di abbigliamento United Colors of Benetton di Genova, rappresentano una pessima pubblicità per questi gruppi di persone che in questa maniera non onorano in nessun modo la memoria di chi ha perso la vita nel crollo del ponte Morandi.
L’articolo che oggi proponiamo ai lettori del Blog dell’Unione dei Commercianti Bistrattati UCB Family è stato pubblicato sul magazine on line Primo Canale ed è consultabile nella versione originale cliccando sul link “Fonte” al termine di questo post.
E ovvio che i commercianti e i dipendenti non abbiano colpe.
Ma questo fa capire come sono visti ormai i Benetton dagli italiani.
Va ricordato, e secondo me è doveroso, che la morte di quelle povere persone (43 del ponte ma in relata ce ne sono molte morte per male manutenzione effettuata) abbia portato il nome dei Benetton in alto alla classifica dei “cattivi” ma è solo “grazie “a questa disgrazia che chi non ha mai avuto a che fare con loro li ha conosciuti.
Sono ovviamente contro ogni forma di violenza!
Bisognerebbe che, visto che fin ora non è mai accaduto, qualche giudice giudicasse le nostre cause con logica leggendo le carte e non basandosi su supposizioni!
Sono vicina a questi commercianti che oltre ad affrontare la crisi momentanea ora devono temere per la loro incolumità .