OSIMO STAZIONE IL NEGOZIO BENETTON SISLEY UBICATO NEL CENTRO COMMERCIALE CARGOPIER HA GIA CHIUSO, SI TRATTA DEL SECONDO NEGOZIO DI ABBIGLIAMENTO AD ABBASSARE LE SARACINESCHE IN UNA SETTIMANA, PRIMA DEL NEGOZIO UNITED COLORS OF BENETTON STESSA SORTE ERA TOCCATA A G VERVE DI GIULIODORI.
Ancora una pessima notizia giunge dalla provincia di Ancona, dove, ancora una volta, un negozio United Colors of Benetton – Sisley deve arrendersi alla crisi economica che sta colpendo in maniera particolare il settore del commercio di abbigliamento ed è costretto a chiudere. La notizia è stata diffusa dal quotidiano on line Il Resto del Carlino di Ancona e noi, come sempre, proponiamo ai lettori del Blog dell’Unione dei Commercianti Bistrattati U.C.B. Family la lettura della versione originale dell’articolo consultabile attraverso link cliccabile “FONTE” al termine di questo post.
Quale sarà il destino del negozio United Colors of Benetton – Sisley del Cargopier della Valmusone ? L’attività era gia’ ferma da qualche giorno, ma nessuno immaginava che il negozio stesse per chiudere, piuttosto sembrava un normale stop per rinnovo dei locali, invece improvvisamente la doccia fredda: manichini spogliati dei vestiti e vetrine oscurate, un triste film gia’ visto. Nei circa 600 metri quadri occupati dallo store Benetton – Sisley potrebbe aprire un supermercato di una nota catena, ma sembra che le trattative per l’affitto siano soltanto all’inizio e non ci sarebbe alcuna certezza.
“Non so che fine faranno quei lavoratori. E’ uno stillicidio, non ho davvero più parole per commentare in quale situazione ci hanno messo. La maggior parte dei negozi è in difficoltà sia con gli affitti che con il pagamento del ‘condominio’ e con le spese per i dipendenti”
Il Direttore del Centro Commerciale Cargopier di Osimo Stazione Massimo Marchetti non nasconde la propria preoccupazione per tutti i lavoratori, gli impiegati e i collaboratori del negozio Benetton Sisley che hanno perso il posto di lavoro, una situazione incresciosa che purtroppo sta diventando sempre più frequente nel settore abbigliamento. La crisi dei Centri Commerciali infatti è stata amplificata dall’emergenza sanitaria Covid 19 che di fatto sta dando il colpo di grazia agli imprenditori che gia’ da qualche anno facevano fatia a far quadrare i conti (anche per tutte le altre ragioni di cui abbiamo trattato nei post di questo blog)
“Il problema non riguarda solo me, il problema è per 150 famiglie, tutte le persone che lavorano al Cargopier. Noi paghiamo 85mila euro di nettezza urbana, 100mila euro di Imu, consumiamo 400mila euro di energia elettrica dall’Astea e nessuno ci ha detto se può venirci in aiuto. Sono demoralizzato. Tra i negozi importanti che stanno soffrendo c’è ad esempio Oviesse che ha fatto anche lo store nuovo, uno dei cinque in Italia, e non ha potuto lavorare quasi mai. Per non parlare del bar e del ristorante”
Le chiusure nei fine settimana disposte dai vari decreti anti Covid 19 del Governo, le divisioni in zone di diverso colore a seconda delle fasce di rischio, il timore del contagio, il coprifuoco che limita le uscite, stanno frenando drasticamente lo shopping nei Centri Commerciali con ricadute pesantissime sull’economia di intere zone d’Italia. Quando un imprenditore è costretto ad arrendersi, infatti, il danno economico pesa non soltanto sulle sue spalle e su quelle dei dipendenti e collaboratori, ma ha conseguenze negative su tutto il tessuto sociale che non tutti riescono a comprendere appieno.
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