Benetton e l’insostenibilità del fast fashion

COMUNICATO STAMPA DI GREEN PEACE CHE ACCUSA DI “GREEN WASHING” MARCHI COME BENETTON, CALZEDONIA E INTIMISSIMI.

Dietro le etichette verdi, marchi come Benetton, Calzedonia e Intimissimi nascondono l’insostenibilità del fast fashion. Oggi riportiamo sulle colonne del Blog dell’Unione dei Commercianti Bistrattati U.C.B. Family il nuovo comunicato di Green Peace che è un atto di accusa esplicito verso i marchi celebri del cosiddetto Fast Fashion, ossia della moda di veloce consumo, cioè che costa poco.

Cos’è il Fast Fashion di United Colors of Benetton (e di tanti altri marchi)? Si tratta della produzione massiva di capi di abbigliamento venduti a prezzi molto bassi, e distribuiti e riassortiti velocemente in una vasta rete di negozi E’ una logica produzione di capi di abbigliamento low cost dal grande impatto ambientale. Ma di fatto, è l’approccio attualmente più utilizzato da diversi brand molto popolari come Benetton, Calzedonia, Intimissimi ecc ecc.

Cosa significa Green Washing? Letteralmente Green Washing è un modo di dire che sta a significare “dare una mano di verde” o più in senso lato “Ecologismo di facciata” cioè è quella serie di operazioni che alcune aziende mettono in atto per apparire più rispettose dell’ambiente di quanto effettivamente lo siano (o, più realisticamente, meno dannose). In pratica esagerano i propri meriti relativi alla sostenibilità, nel tentativo di fuorviare i consumatori, di fare “bella figura”, di migliorare la propria reputazione su una tematica molto calda al momento.

 “Oggi proliferano sul mercato vestiti che le stesse aziende del fast fashion etichettano come eco, green, sostenibili, giusti, ma il più delle volte è solo greenwashing. Si  pubblicizza una sostenibilità inesistente mentre in realtà sono in costante aumento gli abiti fatti di plastica usa e getta derivante dal petrolio, non riciclabili e per lo più prodotti in condizioni di lavoro inaccettabili”.

Le etichette verdi di United Colors of Benetton raccontano bugie sul tema della sostenibilità?  United Colors of Benetton mente, attraverso le proprie etichette, esagerando il proprio impegno in favore della salvagiuardia dell’ambiente, secondo il rapporto di Green Peace. Le etichette forniscono informazioni non sufficienti e va rivista la definizione di “cotone sostenibile” che secondo Green Peace non corrisponde al vero.

Benetton e Calzedonia/Intimissimi, i marchi italiani presi in esame nell’indagine, non ottengono buoni risultati. Il primo deve fornire molte più informazioni per riuscire realmente a “produrre meno e meglio”, oltre a dover rivedere la propria definizione di “cotone sostenibile” […]Il fast fashion non può essere definito sostenibile. Le aziende hanno il dovere di allontanarsi da modelli di business basati su un’economia lineare e promuovere una vera economia circolare che riduca gli impatti sociali e ambientali. Allungare il ciclo di vita dei vestiti deve essere la priorità del settore, solo così eviteremo una moda basata sul greenwashing

FONTE – GREENPEACE

Lascia un commento