Mantova. La storia di Stefano costretto a chiudere i negozi a causa di Benetton

QUESTA VICENDA L’HO CHIAMATA “AVEVAMO SANGUE VERDE” PERCHE’ ERAVAMO COSI’ LEGATI, AFFEZIONATI, INNAMORATI, VOTATI A QUESTA MARCHIO CHE SE CI AVESSERO CHIESTO DI SCAVARE SOTTO TERRA PER APRIRE UN NEGOZIO, IL GIORNO DOPO AVREMMO AVUTO UN ESCAVATORE PRONTO. ERAVAMO DROGATI DAL COLORE VERD E QUINDI NELLE VENE SCORREVA SANGUE VERDE.

Oggi proponiamo ai lettori del blog dell’Unione dei Commercianti Bistrattati UCB Family blog la storia di Stefano, ennesimo imprenditore, retailer del marchio United Colors of Benetton che non ce l’ha fatta. A parole sue Stefano ci racconta la storia del fallimento della sua impresa e la chiusura dei sui negozi di abbigliamento targati Benetton cercando di spiegarne i motivi. Ad integrazione dell’articolo pubblichiamo anche il verbale di udienza del Tribunale di Treviso che potete leggere CLICCANDO QUI

 

“Tutto ebbe inizio nel lontano Febbraio 1983 a Verona quando fui contattato da una mia cliente (gerente di un negozio My Market allora assieme ai Jeans West, Tomato, Merceria   erano i negozi che vendevano il
prodotto Benetton) io ero responsabile di un negozio da donna  in centro a Verona la quale viste le mie
capacità di vetrinista  di venditore  e addetto agli acquisti di marchi importanti come Kenzo, Jenny, Ferre’
ecc. mi chiese se mi poteva interessare di lavorare per il suo titolare(circa 30 negozi) nonchè agente  per le 
3 tre Venezie del marchio Benetton e 012. Decisi di andare a Treviso per un colloquio informativo con
l’agente per capire il tipo di lavoro da svolgere ed eventuale il compenso.

La proposta economica fu interessante ma fu la richiesta di andare a lavorare in Belgio a gestire una trentina di negozi da Bruxelles a Anversa da Liegi a Bruges ecc .che  mi incuriosi anche come crescita professionale. Per fare esperienza. All’inizio fui mandato a Trieste (città che aveva delle similitudini con le città del Belgio come tipologia di clienti) poi per lo stesso motivo a Bolzano. Esperienze traumatiche  (un mondo in antitesi di quello che avevo vissuto fino a qualche tempo prima )tant’è che volevo dimettermi.  Dopo circa un mese e mezzo da incubo (clienti esclusivamente jugoslavi facevano mercato nero con i paesi del blocco sovietico e turchi che arrivano al porto via nave e anche loro trafficavano ricordo un ordine di un turco 120 pezzi di jeans mod.7806 e 120 pezzi mod.7804 oltre ad una valanga di polo in piquet mod.3331)

Da Trieste causa malattia del personale e l’imminente Pasqua fui dirottato su Verona a dar una mano (era stato il mio salvagente) Mi fermai per circa un mese e mezzo con puntate nei vicini negozi di Padova e Vicenza. Cominciava piacermi  mi inserii velocemente (evidentemente ero bravino) cominciavo a fare ordini gestire vetrine (allestimenti non esistevano era tutto piegato) gestione del personale e collaborazione con l’ufficio di rappresentanza dove conobbi il famoso collaboratore dell’agenzia  RINGO DELLA TRIADE( attualmente Rino Moretti che successivamente diventò prima agente Sisley e poi Benetton 012 .) Così anziché  spedirmi in Belgio  ( dove andrò successivamente per brevi periodi )rimasi in ITALIA precisamente Veneto Friuli Trentino e Alto Adige dove grazie alle acquisizioni dell’agenzia arrivai a gestire in totale autonomia circa 40/45 punti vendita .Nel frattempo con Rino e una gerente di Vicenza (Loredana) apriamo il nostro primo negozio  in società a Valdagno(VI) e poi a Schio (VI) che di li a qualche anno verranno ceduti a dei nuovi clienti di zona .

Nel 1985 su proposta dell’agenzia prendo in ramo d’affitto d’azienda  un negozio (ex Jeans West) in Piazza Erbe a Verona al piano terra del  prestigioso Palazzo Maffei in Piazza Erbe ,negozio rinnovato con arredi nuovi che da subito da eccellenti risultati. Nel frattempo essendomi sposato con una mantovana mi trasferisco in provincia di Mantova e qui frequentano ogni tanto la città noto che i 3 negozi Benetton esistenti sono tenuti malissimo e vengo a sapere che sono gestiti da un dentista che evidentemente erano stati aperti solo perché allora funzionava il marchio(e come!!!) Feci la proposta all’agente di allora del Veneto per il quale lavoravo di comperarli vista la cattiva gestione  Cosi facemmo io garantito in banca da mio suocero finanzia 250 milioni gli altri 250 milioni li mise l’agente e facemmo l’operazione con inizio 1 Agosto 1988 Il primo semestre quadruplicai gli incassi ,i negozi seppur vecchi come struttura funzionavano benissimo e davano utili. Dopo circa un anno e mezzo per divergenze con il socio /datore decisi visto che avevo restituito quasi il finanziamento alla banca di prendere altro 50% che mi costo tantissimo e così rimasi socio unico.

Il lavoro andava benissimo così nel 1989  apri un bellissimo Sisley a Sirmione del Garda con ottimi risultati Negozio successivamente venduto per ristrutturare e ampliare i 3 negozi di Mantova. Il lavoro va bene non lavoro piu’in agenzia che nel frattempo  non mi ha  rinnovato l’affitto d’azienda del negozio  di Verona per
ritorsione  perdendo 40% di fatturato (cosa che in futuro capiterà spesso con agenti ,retailer o fenomeni di
clienti nuovi).

 Nel 1995 mi pare apro il primo negozio in un centro commerciale denominato La Favorita. Negozio di 200 mq con un alto investimento ovviamente tutto a mio carico Successivamente  sempre alla Favorita apro un Sisley di 80 mq altro investimento sempre a carico mio comprese un alto rilascio di fidejussioni a garanzia di affitti e spese condominiali Il gioco comincia a farsi duro però per fortuna lavoro( media ore giornaliere 12/14 stanco ma contento)sto pian pianino inconsapevolmente avvicinandomi  agli più bui della mia storia come affiliato Benetton.

Anno 1996/98  (inizia l’era dei famosi Megastore) cosa peggiore non poteva capitarmi  vista la mia ottima e sana situazione commerciale/finanziaria. Un giorno sono a Milano in ufficio per ordini mi chiama l’agente per fare due chiacchiere e fra un discorso e l’altro mi dice che l’orientamento dell’azienda Benetton è quella di chiudere i negozi piccoli sulla stessa piazza a scapito di questi mega negozi dove contengono tutte le varie linee con superfici e spazi generosi Quindi mi consiglia di attivarmi  velocemente perché diversamente potrebbe arrivare un cliente più grosso (di Bergamo) oppure addirittura la Benetton stessa ,questo comporterebbe la chiusura dei miei 3 negozi e con il rischio di rimanere senza lavoro e magari con qualche debito da sanare (vedi leasing sugli arredi rifatti da poco)e problemi con gli affitti da rispettare fidi con banche ecc. Torno da Milano un po’ preoccupato, penso dopo
tutto quello che ho fatto non possono darmi un calcio nel culo e arrivederci dopo che ormai dopo anni di duro lavoro il marchio era molto apprezzato dai clienti sia per la scelta delle collezioni che per l’ottimo servizio che davamo al cliente con le nostre venditrici. Quindi anche se molto preoccupato per i costi finanziari  molto elevati che avrei dovuto sopportare e avendo poche risorse a disposizione comincio a cercare  un immobile con le caratteristiche richieste almeno 1000 mq cosa non facile a Mantova  dove storicamente in centro i negozi sono piccoli 50/60/70 mq.

Dopo aver allertato tutti i mediatori, dopo qualche mese mi offrono   l’ex cinema Bios chiuso da poco .Acquisto dei muri +ristrutturazione +arredi tutto a carico mio tot circa 1500mq (la Benetton non interviene finanziariamente) Rimango basito sul costo dell’operazione ,ma non voglio mollare. Nel frattempo mi avvisano da Milano che il cinema Bios è stato offerto alla Benetton la quale a breve vuole una risposta da me per farlo o meno. Parlando con il mio commercialista mi segnala un investitore interessato  all’acquisto dell’immobile e di ristrutturare in partecipazione al 50% arredi esclusi sono a carico mio (anche qui la Benetton non supporta )Intanto un cliente in un paese vicino a Mantova fallisce (caso allora rarissimo) e la rappresentanza mi chiese di rilevare il negozio che sembrava a costo zero
ma poi 20/30 milioni li dovevo  spendere .

Archiviata la nuova apertura di Ostiglia mi concentro sul MEGASTORE Dopo l’acquisizione dell’immobile da
parte di una società  veneta e dopo una burocrazia interminabile nel 1999 iniziamo i lavori di ristrurazione
che durano fino a settembre 2001 quando apriamo con la presenza anche  del Sig.Luciano Benetton molto
soddisfatto della nuova location a insegna UCB (e ci credo costo per l’azienda a zero con 1500mq di negozio
in centro storico). Nel frattempo avevo chiuso a malincuore tutti e 4 i negozi piccoli che funzionavano
benissimo. Il primo  e secondo anno tutto fila liscio anche se cominciamo a sentire l’effetto ZARA e HM aperti a Milano che le conseguenze si fanno sentire anche se siamo un po lontani.

Anno 2003/2004 cominciamo a perdere fatturato non tanto per una cattiva gestione dei miei P.V ma perché la Benetton comincia ad avere difficoltà sulle nuove collezione non in linea con la richiesta del mercato e prezzi nettamente superiori ai loro competitor Stiamo entrando nel tunnel. Nel frattempo pur avendo cali di fatturati sia in euro sia in capi sono costretto a mantenere i budget di acquisto e questo comincia a creare visto le grosse percentuali di rimanenze, dei problemi finanziari ,che con gli investimenti importanti fatti da pochi anni ci mettono in difficoltà Nel 2006 la nostra situazione finanziari si aggrava a tal punto che dirigente dell’azienda (non faccio nomi) ci propone di cedere il Megastore alla Benetton per la cifra per la quale siamo indebitati (ovviamente non ci da soldi ma azzera il debito che per loro incidenza della merce è meno della metà quindi il negozio l’hanno preso a poco e ha me è rimasto comunque il debito di una parte della ristrutturazione e gli arredi che finirò di pagare nel 2011. Se non fosse chiaro :debito 10 valore pagato con la merce a 10 però costo della merce per Benetton 3 capito REGALATO)

Intanto arriva nel 2007/2008 il nuovo Agente per la Lombardia un vero FLAGELLO per tutti gli affiliati da subito si capisce che è un uomo dell’azienda e comincia il martellamento su tutta la zone, epurazione di clienti rinnovi negozi allargamento negozi laddove ci fosse la possibilità oppure spostamenti in altre sedi collezioni da rivedere come acquisti potenziamento dei negozi Benetton uomo e aperture di nuovi Sisley e eventuali nuove acquisizione dove il cliente precedente fosse stato estromesso dal nuovo piano
industriale (così chiamato). Anch’io cado nella rete .Prima mi offrono un negozio Benetton +012 in un centro commerciale  vicino a Mantova con arredi di vecchi 20anni in ramo d’azienda che prendo perché ho bisogno di fatturato e riesco a farlo funzionare molto bene,  solo che dopo circa due anni in un outlet a 10Km dal Centro Commerciale il Fashion  District aprono un Adulto +bambino danno il primo anno  perdite per 350 mila euro. Chiedo allora di gestire io quel negozio e siccome funziona anche se mi fa danni  se lo tengono loro perché lavora tantissimo ci credo vi faccio un esempio io vendevo il cappotto classico a 69.90/79.90 loro lo stesso  capotto dell’anno prima un tono di colore leggermente diverso 19.90 perfino i clienti ci prendevano in giro.

Anno 2009 su iniziativa dell’;azienda  ci prongono dove abbiamo un negozio zerotondo (solo neonato
e premaman)di 70mq circa  di inserirei neonato nel Megastore assieme allo 012 e trasformarlo in Benetton
uomo dicendomi che visto il forte sviluppo dell’;uomo sarebbe stato più interessante anche per la piazza
stessa in più ci sarebbe stato un forte contributo sull’arredo. Dopo un mio no deciso e con la risposta che il
negozio l’avrebbe fatto l’agenzia(solito giochino dove ci sono caduti in tanti) e visto che l’arredo era quasi
gratuito mal volentieri acconsento.  Allora gli arredi +opere murarie costano 70mila euro tengo gli arredatori (Ralph international) in sospeso in attesa che arrivi il contributo che ascoltate bene non arriverà mai perché non essendo regolare con i pagamenti non avevo diritto al contributo. Attivo un leasing bancario e sistemo la posizione, ma nessuno mi aveva informato di questo piccolo dettaglio.

Ci avviciniamo al 2010 dopo varie pressioni e mancando un Sisley in città ed essendo priorità per l’azienda come sviluppo di zona, visto che l’unico Sisley nelle vicinanze era al Centro Commerciale La Favorita è di metratura piccola dopo una lunga ricerca e su benestare dell’agenzia/azienda trovo un spazio di 300mq da ristrutturare chiedo un contributo  all’azienda per i lavori che mi viene negato agevolandomi sullo spostamento dei pagamenti capirai che sforzo Anche qui investimento altissimo finanziato dalla banca Si rivela un bagno di sangue, budget altissimo a fronte di rimanenze altissime ,(prodotto sbagliato prezzi altissimi).Per dare forza al marchio Sisley sulla piazza nel 2011 apriamo 200mq al Centro Commerciale Virgilio visto che all’outlet Fashion District  il Sisley non c’è quindi pensiamo di lavorare ,errore dopo un anno l’azienda fregandosene che avevamo investito un sacco di soldi sul marchio apre un Sisley. DANNI   a non finire non per colpa nostra.

Facendo una impietosa panoramica dal 2001 al 2011 abbiamo aperto un Megastore 1500mq su 3 piani rinnovato negli arredi il Sisley al Centro Commerciale la Favorita così come il Benetton e 012 sempre alla Favorita  oltre al rinnovo pesantissimo dei contratti di affitto, preso un Benetton in un paese Ostiglia a 30km da Mantova aperto Benetton uomo centro storico cosi comeun Sisley  di 300mq nuovo, preso in carico un Benetton e012 al Centro Commerciale Virgilio e nello stesso Centro Commerciale un Sisley nuovo di 200mq inoltre sempre in centro un piccolo outlet di 80mq con arredi Benetton di recupero. Visti gli alti flussi di merce e dovendo gestire le doppie stagioni anche su richiesta della Benetton che aveva bisogno di spedire e quindi fatturare, cioè loro in un anno solare fatturavano 4 volte anziché 2 avendo loro benefici sia sui fatturati sia in borsa  così facendo i  fatturati sempre in aumento con cospicui diventi e utili per loro per noi aumenti di DEBITI. Con un leasing immobiliare compriamo un magazzino altro debito sempre perché credo nel marchio.

Dimenticavo nel 2011/2012 mi chiamano in agenzia mi offrono 3 negozi a Cremona 1 Sisley 1 Benetton 1
012 faccio presente che sono già finanziariamente impegnato trovo un socio anche lui con negozi Benetton.
Facciamo gli ordini che ci sembravano un po alti mantenendo il budget dell’anno precedente comunque ci
assicurano che i negozi essendo mal gestiti hanno margini di miglioramento

Tutto vero facciamo in un anno circa 35% in+ e contemporaneamente faccio un buco di 300mila euro circa evidentemente ci avevano alzato i budget esperienza terminata dopo un anno con debiti Arriviamo al 2013 dove si fanno sentire ormai da diversi anni i vari ZARA HM OVS MANGO ALCOT PIAZZA ITALIA ecc. marchi cosi detti low cost che ovviamente ci danno filo da torcere i fatturati cominciano a perdere in maniera vistosa mentre più o meno il budget di acquisto rimangono quasi immutati aumentano le rimanenze ma soprattutto non possiamo più comperare come vogliamo perché la Benetton ci impone i FAMIGERATI  CLUSTER (ordini pre finiti) con ripercussioni negative sulle vendite e di conseguenza abbattimento dei fatturati Siamo in un mare di guai :collezioni sbagliate, immagine pubblicitaria sbagliata qualità del prodotto scadente non in linea con il prezzo è un azienda in crisi.

Arriva il nuovo presidente designato il quale proveniente dal mondo finanziario vuole creare nei confronti della rete vendita un sistema di di garanzia di tipo bancario fidejussioni personali (dico personali) cambiali ,assegni postdatati tutto ciò per essere garantito sulle future forniture visto il forte indebitamento della rete vendita nei confronti dell’azienda debito maturato perché budget di acquisto troppo alto in funzione delle vendite, e perché questo nuovo manager (chiamiamolo così) avendo contratto così si vociferava un finanziamento di circa 1miliardo di euro con la banca d’affari Giapponese NAMURA aveva bisogno di garantirsi i debiti maturati dagli affiliati così nasce il famoso CANTIERE ITALIA che sarà quello che farà fallire e devasterà buona parte delle società degli affigliati.

Al Cantiere Italia contro la mia volontà aderisco perché mi porta ad indebitarmi personalmente e non più la mia società che è una SRL quindi cambiali ,fidejussioni  assegni a garanzia ovviamente estorti perché dico estorti vi spiego il perché almeno secondo me :siamo stagione a/i 2012 di solito a ottobre la Benetton cominciava oltre a vari flash/inserimenti/ Natale iniziava a spedire anche la primavera e qualcosa di estivo ma quell’anno non arrivava merce causando un problema iva che non avendo in entrata come al solito ma solo iva in uscita quindi iva da versare creando uno scompenso finanziario avendo così meno risorse per pagare le merci alla Benetton.
Le merci non venivano spedite in attesa di firmare e rispettare tutti gli impegni che prevedeva il Cantiere
ITALIA cercando di procrastinare il più possibile ma a febbraio2013 firmai mio malgrado sapendo che
avevo  messo un piede nella fossa .Ma avevo la responsabilità di circa 50 dipendenti alcuni di loro da quasi
20 anni con me con le loro famiglie e figli che dovevo fare chiudere e arrivederci dopo quasi 26 anni
Cominciano ad arrivare le merci partiamo con la stagione P/E2013 che si rivela da subito un disastro causa
prodotto sbagliato negozi soffrono incassi calano avendo precedentemente  versato iva  pagato 13 mensilità stipendi affitti  contributi leasing e finanziamenti vari siamo in difficoltà finanziaria

Chiedo a maggio un incontro all’amministrazione mi ricevono il 3 giugno ma sono irremovibili sui pagamenti faccio presente i forti investimenti fatti dal 2010 al 2012 mi rispondono di vendere dei negozi e pagare pena blocco merci di nuovo  Cosa che faranno a partire da giugno, già da aprile ci avevano bloccato i flussi di merce creandoci un dissesto finanziario. Questa situazione ci porta a non pagare gli affitti preferisco pagare 14mensilita e stipendi le banche avvertono che sono in difficoltà mi chiudono i fidi e mi intimano di rientrare i centri commerciali mi escutono le fidejussioni a garanzia degli affitti in questa situazione non verso iva e contributi ma continuano fino al 20 settembre  a pagare i dipendenti.

Chiudo tutti negozi chiedendo ai dipendenti di non andare rivolgersi ai sindacati che avremmo trovato un accordo che la mia volontà era quella di sistemare le posizioni un po alla volta. Dopo due giorni sono sulla Gazzetta di Mantova i miei dipendenti fuori dal Megastore con le bandiere del sindaco con la scritta a tutta pagina Benetton chiude e lascia a casa tutti i dipendenti senza liquidazione Ovviamente siamo finiti in tribunale.

Ero diventato un delinquente all’improvviso, persino a scuola in prima elementare a mio figlio gli chiedevano come mai il suo papà non pagava le commesse capito  a un bambino di 6 anni.

Novembre 2013 mi arriva decreto ingiuntivo dalla Benetton con richiesta di pagare faccio opposizione, è di questi giorni la sentenza del tribunale di Treviso come dice il mio avvocato scandalosa che allego vedremo!!!!!

Questa vicenda l’ho chiamata AVEVAMO SANGUE VERDE perché: eravamo così legati  affezionati innamorati  votati a questo marchio che ci avessero chiesto di scavare sotto terra aprire un negozio ,il giorno dopo avevamo già escavatore pronto. Eravamo drogati del color verde e quindi nelle vene scorreva sangue verde. Un’ azienda che sulle spalle di noi affiliati si è arricchita si sviluppata in tanti settori è diventata ricca a noi invece sono rimasti solo debiti che hanno prodotto separazioni familiari depressioni malattie suicidi e in tanti anche povertà.

 

1 commento su “Mantova. La storia di Stefano costretto a chiudere i negozi a causa di Benetton”

  1. Sentenza scandalosa, con delle denuncie e dei provvedimenti e relative ispezioni c’e”chi si permette, forte del fatto di avere le spalle coperte tanto da dichiararlo alla stampa, di continuare a rovinare la vita di chi, come in questo caso, l ha dedicata interamente a loro.
    Quindi molti di noi, me compresa, che hanno portato avanti delle azioni legali ci siamo inventati tutto e la documentazione messa a disposizione di chi di dovere? Ce la siamo inventata?
    Che dire!!!!! Forse si stanno preparando la strada consapevoli che sono pochi i coraggiosi che non li acconsentono! D altra parte DIO denaro ha sicuramente più possibilità si vittoria rispetto a centinaia, se non migliaia di ex commercianti messi al lastrico!

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